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  • Maestra Giò articolo in fase di lavoro. Non

Coding e DSA: Come un caleidoscopio.


Da tempo studio e approfondisco le tematiche riguardanti i disturbi di apprendimento e le ripercussioni che queste hanno sulla maturità emotiva dei bambini.

Quando ho intrapreso il percorso sull’utilizzo del coding a scuola, ho subito percepito le potenzialità di questo strumento non solo in termini di esercizio delle funzioni esecutive e di sviluppo di meccanismi metacognitivi di autoregolazione e di autovalutazione, ma anche di impatto emotivo per le influenze sull’autostima e sulla percezione di autoefficacia.

Mi sono posta tre ordini di problemi.

In primo luogo cerco di capire come il coding può migliorare le performance di questi bambini.

In secondo luogo vorrei individuare quali difficoltà incontrano, questi bambini, pìù di altri, dovendo affrontare attività di coding.

In ultimo, ma non per importanza, mi domando come le attività di coding possono far emergere le potenzialità “altre”, spesso insolite e inesplorate con la didattica “tradizionale”, di cui questi bambini sono portatori.

Parto col premettere che OGNI BAMBINO, sia esso BES, DSA, DA, o “Diversamente Portatore di Acronimi ed Etichette”, è per sua natura unico e irripetibile. Per questo anche le mie parole vanno vissute in termini narrativi, con la leggerezza di chi, incuriosito dal tema, vuole per pochi minuti trascorrere questo viaggio di approfondimento ascoltando la storia di qualcun altro.

Ed è una storia che vi voglio raccontare; o meglio sono le storie di quei bambini che mi hanno segnato, IN-segnandomi qualcosa sulla loro quotidianità.

Una premessa doverosa va fatta sull’identificazione delle caratteristiche ascrivibili ad un profilo DSA. In particolar modo si può dire che, bambini con difficoltà di apprendimento, presentano una discrepanza tra il quoziente intellettivo e le abilità legate agli apprendimenti. Evidenziano spesso difficoltà nei processi di lateralizzazione, di orientamento spaziale e temporale, di sviluppo procedurale, di pianificazione, di recupero lessicale, di attenzione focalizzata, di autoregolazione emotiva, di inibizione della risposta e di memoria di lavoro. Naturalmente non è detto che tutti i bambini in questione abbiano difficoltà in tutte queste aree, ma vi è una certa correlazione e frequenza.

Se il disturbo non viene compreso, ne consegue l’insuccesso scolastico procrastinato nel tempo, da cui deriva un processo di demotivazione e di bassa autostima,

Fatta questa necessaria e generalissima premessa passo a raccontarvi le attività svolte in classe.

I giochi e le attività che si attuano sulla scacchiera calpestabile chiamano in causa capacità di orientamento, di pianificazione del percorso e di sviluppo procedurale. Inoltre intervengono sul processo di lateralizzazione, potenziandolo.

Le attività di coding plugged esercitano sicuramente funzioni esecutive importanti necessarie ad esempio per lo svolgimento di compiti complessi come la pianificazione ed esecuzione di un compito o la ricerca della soluzione di problemi matematici.

Tali attività permetteno di controllare e verificare alcuni importanti caratteristiche del processo di apprendimento del bambino quali ad esempio: i tempi di esecuzione, la violazione/il rispetto delle regole, la ricerca di soluzioni alternative.

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