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  • Immagine del redattoreGiovanna Landi

Tecnologia e didattica...questione di diritti umani!



"Nessuno dovrebbe lasciare la scuola dell’obbligo senza aver acquisito le competenze digitali necessarie ad affrontare la vita, utilizzando efficacemente e consapevolmente le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per esercitare attivamente la propria cittadinanza, esprimere le proprie idee, accedere ad informazione plurale, cogliere le opportunità che si presentano e realizzare se stesso".

Ripropongo qui quella che penso sia una delle lezioni più illuminanti e complete del prof. Alessandro Bogliolo e del percorso che fin qui è stato fatto riguardante il rapporto tra coding e didattica. Questa è la lezione che offre una visione allargata capace di integrare tutte le componenti, quella che chiude il ciclo! O meglio lo riapre porgendo a noi insegnanti le redini della carrozza. Siamo chiamati al compito alto di far nostre queste parole, di entrare con un orizzonte di senso in questa linea esponenziale dimenticando frustrazioni ancestrali; perché la vera innovazione, da sviluppare a scuola, è quella che dura al di là dei tecnicismi, quella che insegna ad affrontare ogni nuova sfida “tecnologica”, ogni paradigma futuro con l’unico strumento necessario…il nostro cervello!

“L’obbligo formativo – ha spiegato Bogliolo – è un principio fondamentale della nostra società. È in quest’ambito che vanno formate le competenze digitali necessarie a godere appieno dei propri diritti di cittadinanza. È una questione di democrazia e di diritti umani prima ancora che di sviluppo economico e competitività”.

La tecnologia come "punto di incontro" è una sintesi efficacissima di quello che ho sperimentato tutte le volte che ho "azzardato" qualcosa di nuovo... si ribaltano i ruoli, si è complici di un percorso di crescita e in questo percorso ciò che noi insegnanti trasmettiamo non è il tecnicismo, ma la strategia per utilizzare al meglio quel tecnicismo, per "dominarlo in senso critico", per recuperare competenze pregresse e riadattarle al nuovo, per affrontare il nuovo senza frustrazioni.

In Italia, grazie anche all'opera di divulgazione del prof. Alessandro Bogliolo, l'innovazione è stata introdotta nelle scuole in modo massivo. Il prof. è riuscito ad ispirare tante docenti e a motivarle affinchè si mettessero subito in gioco con i loro ragazzi. Ci ha presentato "il mondo dell'innovazione" in modo tale che fosse a noi comprensibile perciò integrabile nei percorsi disciplinari. Ha riconosciuto le nostre competenze didattiche, si è posto al nostro fianco e non su un piedistallo!

Perchè l'innovazione fatta con il coding?

Il coding è lo strumento piu' intuitivo, piu' coinvolgente ed immediato per permettere l'esercizio e il potenziamento delle competenze digitali. Ai bambini, impegnati in attività di coding, non vengono spiegati concetti, ma vengono offerti strumenti e risorse per risolvere problemi. Di fronte ad un esercizio, l'alunno è impegnato a trovare la soluzione possibile e raggiungendo l'obiettivo impara come fare. Riproponendo la strategia in altre situazioni critiche, potenzia ed affina le sue componenti di problem solving, astrazione e destrutturazione, pensiero algoritmico, generalizzazione, valutazione e logica.

Per tutto ciò alla domanda: Il coding può essere considerato un modello paradigmatico? METTO SUBITO IL MIO LIKE!


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